Chickens at the Somali Poultry Farm in Mogadishu, Somalia. Original public domain image from Flickr

L’aviaria, o influenza aviaria, è una malattia infettiva causata da vari ceppi del virus dell’influenza che colpisce principalmente gli uccelli. Sebbene molti di questi ceppi non siano patogeni per l’uomo, alcuni, come l’H5N1 e l’H7N9, hanno suscitato gravi preoccupazioni per la salute pubblica, in quanto possono essere trasmessi dagli animali agli esseri umani e, in casi rari, evolvere in forme altamente letali. La malattia ha avuto impatti devastanti sugli allevamenti di pollame in tutto il mondo, compromettendo la sicurezza alimentare, l’economia agricola e aumentando il rischio di pandemie a livello globale.


Come si diffonde?
Il virus dell’aviaria si diffonde principalmente tramite il contatto diretto tra gli uccelli infetti e quelli sani, ma può essere trasmesso anche attraverso le feci, le secrezioni respiratorie e l’acqua contaminata. Gli uccelli migratori, che viaggiano su lunghe distanze, sono noti per essere uno dei principali vettori del virus, poiché possono trasmetterlo da un continente all’altro. Questo rende difficile contenere e prevenire la diffusione dell’infezione, soprattutto nei paesi dove gli allevamenti di pollame sono concentrati e poco regolamentati. Inoltre, la contaminazione ambientale, soprattutto in ambienti con allevamenti intensivi, contribuisce ulteriormente alla rapida espansione del virus. Sebbene i focolai di aviaria siano spesso circoscritti ai pollai e agli allevamenti di pollame, il rischio che il virus possa mutare e diventare facilmente trasmissibile tra gli esseri umani è una delle principali preoccupazioni per gli esperti di salute pubblica. L’aviaria ha infatti il potenziale di evolversi in una forma altamente patogena, che potrebbe scatenare una pandemia globale simile a quella dell’influenza spagnola del 1918. Anche se i casi di trasmissione diretta agli esseri umani fossero rari, l’emergere di nuovi ceppi virali più aggressivi potrebbe aumentare il rischio di diffusione tra la popolazione. La preoccupazione riguarda principalmente il ceppo H5N1, che è stato responsabile di decine di morti in Asia, Africa e Europa negli ultimi decenni.


Come si manifesta l’aviaria?
La sintomatologia dell’influenza aviaria negli esseri umani può variare da lieve a grave, e i pazienti infetti possono sviluppare sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale, tra cui febbre alta, tosse, dolori muscolari e difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, la malattia può progredire rapidamente in polmonite, insufficienza respiratoria e, talvolta, morte. La mortalità associata ai ceppi ad alta patogenicità dell’aviaria è significativamente più alta rispetto ai ceppi influenzali stagionali, con una letalità che può superare il 50% in alcuni casi. Tuttavia, è importante notare che il rischio di infezione per l’uomo rimane relativamente basso, poiché la trasmissione del virus avviene principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti. Nel tentativo di contenere l’aviaria e prevenire il suo impatto sulla salute pubblica, i governi e le organizzazioni internazionali hanno implementato una serie di misure di controllo.


Come arrestare l’espandersi della nuova pandemia?
La sorveglianza sanitaria negli allevamenti di pollame è uno degli strumenti chiave per monitorare la diffusione del virus e prevenire i focolai. Inoltre, la vaccinazione del pollame contro il virus dell’aviaria è una pratica sempre più adottata in molte regioni del mondo, sebbene non sia priva di controversie, in quanto non sempre garantisce una protezione totale e può comportare rischi per la sicurezza alimentare. Altre misure preventive includono il depopolamento degli animali infetti, la quarantena degli allevamenti colpiti e il miglioramento delle pratiche di bio-sicurezza in tutto il settore avicolo. La formazione di agricoltori e allevatori sulle migliori pratiche di igiene e gestione è fondamentale per evitare la trasmissione del virus. A livello globale, le autorità sanitarie, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE), hanno collaborato per rafforzare la capacità di risposta alle emergenze sanitarie e migliorare la cooperazione internazionale. Nonostante gli sforzi per contenere il virus, l’aviaria continua a rappresentare una minaccia significativa per la salute pubblica e per l’economia agricola. La crescente urbanizzazione, l’intensificazione della produzione avicola e i cambiamenti climatici, che favoriscono la diffusione degli uccelli migratori, hanno reso sempre più difficile gestire la malattia. Inoltre, l’interazione tra esseri umani e animali, soprattutto nei mercati di carne avicola non regolamentati, aumenta il rischio di trasmissione del virus, rendendo essenziale una maggiore vigilanza e regolamentazione. Se i progressi nella prevenzione e nel controllo dell’aviaria sono evidenti, la minaccia di un’epidemia globale non può essere completamente esclusa. La comunità internazionale deve continuare a lavorare insieme per sviluppare nuove tecnologie diagnostiche, vaccini più efficaci e strategie di controllo più avanzate. Solo attraverso la cooperazione e l’impegno costante sarà possibile ridurre i rischi associati all’aviaria e proteggere sia la salute animale che quella umana.

Di Raffaella Tripicchio
II C Liceo Scientifico