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Crescono i giovanissimi in sala: il cinema piace alla new generation
Oggi è la 63esima Giornata Mondiale del Teatro, istituita il 27 marzo 1962 a Parigi dall’International Theatre Institutte I.T.I. UNESCO in occasione dell’inaugurazione della stagione del Teatro delle Nazioni. Per l’occasione artisti e appassionati si impegnano affinché il messaggio del teatro raggiunga quante più persone possibile, rafforzando il suo ruolo nella società contemporanea. Ieri come oggi, tra macerie, distruzione e morte, il teatro ha sempre rappresentato e rappresenta ancora uno strumento per costruire la comprensione reciproca tra i popoli, nel rispetto delle molteplici differenze culturali.
Il teatro esiste da secoli e continua a emozionare chiunque si lasci coinvolgere dalle sue storie, poichè è un mezzo di comunicazione potente, capace di unire le persone oltre le barriere linguistiche, sociali e culturali.
È questo il messaggio principale che i Centri Nazionali dell’ITI, presenti in circa 100 paesi nel mondo, vogliono trasmettere con lo scopo di far capire a tutti, quanto il teatro sia fondamentale per la cultura, l’educazione e la pace.
Ogni anno, per celebrare questa giornata, una personalità famosa del teatro o una figura di spicco viene invitata a scrivere un messaggio internazionale, un testo che viene poi letto in tantissimi teatri del mondo prima degli spettacoli serali. Il primo a farlo è stato Jean Cocteau nel 1962, e da allora è diventata una tradizione che coinvolge migliaia di spettatori in tutto il mondo. Quest’anno il messaggio ufficiale è stato affidato a Theodoros Terzopoulos, registra teatrale, educatore, autore, fondatore e direttore artistico di attis Theatre Company e presidente del Comitato internazionale delle Olimpiadi teatrali.
“Può il teatro sentire il grido di aiuto che i nostri tempi stanno lanciando, in un mondo di cittadini impoveriti, rinchiusi in celle di realtà virtuale, trincerati nella loro soffocante privacy? In un mondo di esistenze robotizzate all’interno di un sistema totalitario di controllo e repressione in ogni ambito della vita?” Con queste domande si apre il messaggio di Theodoros Terzopoulos, il quale esprime tutta la sua preoccupazione, e dell’intero mondo del teatro, per le tante problematiche che gravano sull’umanità, dalle guerre al riscaldamento globale fino alla paura del diverso. L’autore si chiede se il teatro possa “fungere da laboratorio per la coesistenza delle differenze, se possa far luce sul trauma sociale”. Continua affermando che queste “ domande non ammettono risposte definitive, perché il teatro esiste e sopravvive grazie a domande senza risposta”. Terzopoulos conclude affermando che c’è “ bisogno di nuovi modi narrativi che coltivino la memoria e creino una nuova responsabilità morale e politica per fuoriuscire dalla multiforme dittatura del Medievo odierno”. L’intero messaggio è consultabile sul sito della Giornata mondiale del teatro (world-theatre-day.org)
Ma nella società attuale, il teatro ha ancora lo stesso impatto di un tempo? Quante persone oggi vanno a teatro?
Il 2024 si è chiuso con un aumento della percentuale di giovanissimi, infatti rappresentano il 43% degli spettatori; un dato che testimonia il grande interesse delle nuove generazioni verso questa forma d’arte e comunicazione unica e insostituibile, che coinvolge il pubblico in modo diretto e autentico, ma che rappresenta anche un potente mezzo di riflessione sociale.
Il primo teatro costruito in Italia é il teatro San Carlo di Napoli, nel 1737, per volontà del Re Carlo lll di Borbone fortemente intenzionato a dare alla città un nuovo teatro che rappresentasse il potere regio. Mentre il teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo,comunemente chiamato teatro Massimo é il più grande teatro lirico d’Italia è uno dei più importanti d’Europa. Si colloca infatti al terzo posto per dimensioni architettoniche, subito dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
La Giornata Mondiale del Teatro è un’occasione per riflettere sull’importanza di questa forma d’arte e sul ruolo che può continuare a svolgere nel nostro presente. Sostenere il teatro significa sostenere la cultura, la libertà di espressione e la crescita della società. Perché alla fine, in un mondo in cui siamo sempre connessi ma spesso lontani, il teatro è uno dei pochi posti dove possiamo ancora guardare qualcuno negli occhi e provare davvero un’emozione.
Di Giulia Turco IV E liceo scientifico sportivo
e Caterina Turco III C liceo scientifico