Sembra ormai prendere corpo la proposta, più volte avanzata, di spostare il capolavoro di Leonardo da Vinci in una sala dedicata sotto la Cour Carrè del Museo del Louvre

La Monna Lisa è il dipinto più famoso e visitato al mondo e ogni anno milioni di turisti si recano al Museo del Louvre solo per ammirarla. Ha destato perciò molto scalpore l’allarme lanciato dalla direttrice del museo Laurences des Cars su <degrado e avarìe> del museo parigino, considerato simbolo e orgoglio della Francia. Per placare le polemiche è intervenuto direttamente il presidente francese Emmanuel Macron, che ha annunciato l’avvio, a partire da gennaio 2026, di un progetto di rinnovamento per i monumenti e i musei della capitale francese, in particolare quello del Louvre, che alla fine del restauro dovrebbe accogliere circa 12 milioni di visitatori all’anno (ora in media 10 milioni all’anno). << Questo progetto di Nuovo Rinascimento per il Louvre deve rappresentare per l’arte, la storia dell’arte e la sua trasmissione, una nuova tappa nella storia della nazione>> ha dichiarato il presidente Macron. Un’attenzione particolare verrà rivolta alla Gioconda, che sarà spostata in una sala a lei appositamente dedicata. Il costo dei lavori sarà finanziato con le risorse del museo ed è stato specificato che per l’ingresso alla nuova ala del museo dedicato alla Monna Lisa sarà richiesto un apposito biglietto. Inoltre il Presidente, seguendo il suggerimento della ministra della Cultura Rachida Dati, ha proposto l’introduzione, già dal prossimo gennaio, di un biglietto di ingresso più salato per i visitatori non europei.

Storia e collocazione del dipinto

La collocazione della celebre tela di Leonardo da Vinci è sempre stata motivo di discussione fra gli artisti italiani e francesi, i quali ambiscono entrambi a rivendicare la tela come parte del proprio patrimonio culturale. Guardando alla storia, da Vinci realizzò l’opera tra il 1503 e il 1506 e la portò con sé in Francia, quando si trasferì alla corte di Francesco I nel 1516. Alla sua morte, l’opera entrò nelle collezioni reali francesi, fino a diventare parte del Museo del Louvre a Parigi, dove è tuttora esposta. Uno degli episodi più famosi della sua storia fu il furto del 1911, quando il pittore italiano Vincenzo Peruggia la sottrasse con l’intento di riportarla in Italia. Il dipinto fu recuperato due anni dopo e tornò al Louvre. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Gioconda fu spostata più volte per proteggerla dai bombardamenti e dal rischio di saccheggio da parte dei nazisti. Dopo il conflitto, fece ritorno definitivamente al Louvre, dove è oggi custodita dietro una teca di vetro infrangibile, in un’atmosfera a temperatura e umidità controllate. Solo poche volte, l’ultima nel 1974, il dipinto è uscito dal Louvre, nonostante le numerose richieste da tutto il mondo.


I vantaggi dello spostamento della Gioconda

L’affermazione della Ministra della Cultura francese, secondo cui <> mette d’accordo tutti. La collocazione attuale della Gioconda, su una parete all’interno della Salle des Etats, la stanza più grande del museo, è stata più volte oggetto di critica, perché non permette di godere pienamente la bellezza del dipinto. La stanza è sempre molto affollata e il dipinto, un olio su tavola di pioppo, che ha dimensioni contenute (77×53 cm), può essere ammirato solo ad una certa distanza. Inoltre, per il grande afflusso di visitatori, maggiore rispetto alle previsioni iniziali, la visita dura solo una manciata di minuti, deludendo le aspettative del pubblico.
Spostare il dipinto in una stanza dedicata può essere, pertanto, una valida soluzione per far vivere ai visitatori un’esperienza davvero unica, ammirando da vicino l’enigmatico sorriso di Monna Lisa, interpretato come segno di serenità, di seduzione o persino di una conoscenza segreta.

Di Mariapia Abbate
Domenico Tundis
Casse I A Liceo Artistico